Tremende Edizioni
La vita è in questo istante
LA VITA NON ATTENDE

la vita non attende, non aspetta, la vita accade in questo esatto istante, nel qui e ora. E’ in questo momento che tutto accade.
Questo forse intendevano le parole di apertura del giornale «Listok Zemli i voli» che alcune rivoluzionarie e rivoluzionari russi di fine Ottocento, stanchi di aspettare il popolo, hanno fatto proprio iniziando ad attaccare il potere zarista e la gendarmeria che lo proteggeva.
Nella prima metà degli anni Sessanta dell’Ottocento, il nichilismo indica in Russia, più che un’ideologia, un’attitudine: rifiuto dell’autorità della famiglia, della Chiesa, dello Stato, la sconfessione del romanticismo e dell’idealismo degli anni Quaranta. Il femminismo
nascente si esprime attraverso la rivendicazione dell’uguaglianza fra i sessi e l’accesso delle donne agli studi superiori. Si tratta di una rivolta a carattere individualistico contro il dispotismo morale. Kropotkin, ha dato una definizione precisa di ciò che era questo nichilismo, che non aveva nulla da spartire con il nichilismo filosofico di Schopenhauer o
Nietzsche né con il nichilismo contemporaneo di negazione del senso e del soggetto:

«Prima di tutto il nichilista dichiarò guerra a fondo contro tutte le ‘menzogne convenzionali della civiltà’. La sincerità assoluta era la sua più notevole caratteristica. […] Rifiutava di piegarsi di fronte a qualsiasi autorità che non fosse la ragione. […] Abbandonò naturalmente le superstizioni dei padri e nella sua concezione filosofica era positivista, agnostico, evoluzionista spenceriano o materialista scientifico. […] L’arte era compresa nella stessa negazione universale. Le chiacchere senza fine sulla bellezza, l’ideale, l’arte per l’arte, l’estetica e simili […] lo disgustavano. […] Il matrimonio senza amore e la familiarità senza amicizia erano ripudiati. [Il nichilista] desiderava trovare nella donna una compagna, con una propria personalità – non una bambola o una ‘ragazza di mussola’ – e rifiutava assolutamente di compiere quelle piccole smancerie che gli uomini tributano a quelle che tanto si compiaccionodi considerare il ‘sesso debole’».

Come ha scritto bene Kravčinskij

«Il principio fondamentale del nichilismo propriamente detto, fu l’individualismo assoluto. Era la negazione, in nome della libertà individuale, di tutti gli obblighi imposti all’individuo dalla società, dalla famiglia, dalla religione.»

Ci siamo appassionati alle loro storie, soprattutto a quelle delle donne che hanno abiurato la loro classe privilegiata per tuffarsi corpo e mente contro i padroni, senza il calcolo matematico dei politicanti ma col battito del cuore proprio di chi non attende la rivoluzione. Non per smuovere il “popolo” ma per rispondere alla propria coscienza che
trepidante scalciava, nonostante la forca li attendesse.

A questi individui di altri tempi desideriamo dedicare questa collana.